Marocco del mio cuore

Questo percorso nasce dalla voglia di trasformare la malinconia in maniera positiva.
Non che ci sia nulla di male nel crogiolarsi in questo Mal di Nord-Africa che avevo ancora prima di metterci piede….
MA.

Quando Fabiana e Samuela di Green Ganesha, mi hanno proposto di partecipare al loro primo degli incontri dal titolo #comecerchinellacqua, discutendo di viaggi sostenibili partendo dall’altra sponda del Mediterraneo, ho pensato di continuare a parlare di quella striscia di terra ai confini d’Africa che mi è rimasta appiccicata addosso.

DSC_0550
Nord del Marocco 2015

Ho così iniziato a pensare ed organizzare, insieme ad amiche storiche e nuove conoscenze, delle dirette -sui social- con il Marocco al centro: i rimedi naturali, i viaggi in solitaria (i modi per farlo), i trasferimenti per poi passare a guardare il Paese con uno sguardo più ampio e sociologico: terra di emigrazione, di transito, sede delle frontiere europee esternalizzate, luogo di discriminazione e violenza, terra di contrasti.

Ho voglia di parlare di Marocco senza peli sulla lingua, andando anche a toccare quei tabù di cui di solito non si parla volentieri: omosessualità, popolo Saharawi, aborto.

Perché?
Cosa c’entro io col Marocco?
Cosa c’entra il Marocco con me?

DSC_0618
Asilah 2015

Sono sempre stata attratta da ciò è diverso.
Da bambina, la mia nonna mi regalò un bambolotto. Nero.
Alle scuole medie, mi affiancarono al primo ragazzino senegalese della scuola perché “tu lo capisci”, stessa cosa al corso di pattinaggio con la coetanea sordomuta.

Un’alta sensibilità, la voglia -determinata- di un mondo diverso, la sensazione di appartenenza ad altri mondi mi ha portata, fin da piccola, a cercare fuori per trovare dentro.

Ho scoperto il Marocco nel mio lavoro di operatrice sociale, nel modo peggiore: donne dal volto tumefatto [di tutte le nazionalità], comunità educative, ragazzini arrivati in Italia senza genitori, strada, spaccio, prostituzione. Il mio lavoro mi ha portato, da sempre, ad incontrare gli aspetti più fragili e complessi dei tutte le nazionalità ed è stato così anche per il nord Africa.

E’ in quei contesti che ho sentito parlare arabo per le prime volte, che ho cominciato a gustare i thé alla menta, ad osservare il rituale del cous cous al venerdì, ad ascoltare la preghiera negli smartphone dei ragazzi in struttura.

DSC_0869
Asilah 2015

C’è voluto Saturno, i miei 28 anni, un cambiamento radicale di Vita per partire ed andarci davvero al di sotto di Tangeri.
E poi un amore fuori di testa, di quelli che non sai se non  augurare a nessuno o sperare che chiunque lo vive una volta nella vita. Un amore pazzo, difficile, forte, impossibile, osteggiato, probabilmente irripetibile.
Una storia che mi ha portata a vivere a Casablanca, musungu in mezzo ai marocchini di un quartiere popolare, a studiare darija, a capire, sulla mia pelle, le contraddizioni e le complessità della società marocchina.
Un amore matrioska.

Il primo che non è sopravvissuto a quelle difficoltà.
E poi, quell’altro, quello per la Terra, che invece non è mai finito nonostante tutto.

20150906_120253
Essaouira 2015

Ci è voluto tempo ma poi la Vita ha fatto da sé.

Sono tornata “a casa” per lavoro senza avere grande scelta perché tutto ha fluito accompagnandomi.

E poi ancora, sono ripartita per piacere accompagnando la mia mamma a vedere “la città blu” così cambiata dopo soli quattro anni.

Adesso sogno di farlo ancora, con calma, per andarmi a prendere -a perdere- “il mio tempo”, il “Mio Marocco”.

Scriverne e parlarne è un modo per rivivere la mia memoria,
Ed è bellissimo.

 

E’ questa storia che mi ha portata a raccontare Il Magribi del mio cuore nelle sue mille e una sfaccettatura.
Inserisco anche qui i resoconti delle dirette che abbiamo fatto ringraziando, di cuore, le persone che hanno collaborato con grande generosità ed entusiasmo:

-Viaggio e cucina sostenibile con Green Ganesha
-Rimedi Naturali con Giorgia Ceccolini
-Viaggio lento con Sara Chandana
-Viaggio in bicicletta con Pietro Franzese
-Trasferirsi a Marrakech e viverci la quarantena
La voce e le parole di Fatimouch
-Terra di emigrazione e transito con Francesca Napoli
Le donne Porteadoras con Andrea Grieco
Salotto Lettarario: “Cioccolata Calda” con Maria Luigia Longo

Le dirette continuano, i resoconti anche, le idee non mancano ed un’ispirazione bellissima ha preso forma proprio in questi giorni.

Se hai un argomento da proporre e di cui chiacchierare insieme io, volentieri, ti aspetto. Scrivimi!

E intanto, Tallay frasq!
(Prenditi cura di te, in arabo marocchino)

Con amore,
Barbara

20150315_151215

Blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: