[E nemmeno con una bicicletta normale, ci vado in scatto fisso!]
Io non so cosa sia girato per la mente del mitico (e giovane) Pietro Franzese, ma qualcosa è accaduto.
Il richiamo della strada, la ricerca di qualcosa che fosse ignoto: una sfida verso sé stesso, prima di tutto.
Dopo tante altre avventure su due ruote, a gennaio dell’anno scorso è volato a Lisbona e da lì è sceso, pedalando, fino a Tarifa.
Sul traghetto diretto a Tangeri è diventato l’ospite perfetto per questa piccola rassegna di racconti magrebini.

Di fondo, c’era l’esigenza di mettersi nelle condizioni di pedalare -per la prima volta- al di fuori dell’Europa, lontano da una lingua conosciuta e cartelli stradali chiari.
Una vera e propria piccola, grande, iniziazione.
Pietro, utilizza, ormai da anni, la sua fedele Orangina: una bicicletta a scatto fisso, che, per me, equivale ad un mezzo di tortura: un mezzo di trasporto privo di freni, sul quale, per rallentare devi decelerare solo grazie alle capacità dei tuoi quadricipiti.
Con questo mezzo, non solo si sposta a Milano -città dove risiede-, ma ha mangiato la tappa “Tanger-Chefchaouen” in un solo giorno. Sono centodieci km, molti dei quali di salita.
E’ poi proseguito verso sud, fermandosi a Jorf el Melah e Meknes prima di raggiungere una delle più belle città imperiali del paese: Fes.
Pietro, 1453 km e -sullo sfondo- Bab Boujloud, la porta blu. Fes 2019
Da Fes, il nostro cicloturista, è poi partito alla volta di Marrakech utilizzando l’autobus. [Una nota e diffusa compagnia che io ho spesso utilizzato è la CTM.]
Pietro ha dovuto scegliere le gomme alle rotaie dopo aver scoperto, sulla propria pelle, che non è possibile entrare nelle stazioni ferroviarie in bicicletta e che le reazioni delle forze dell’ordine preposte al controllo degli ingressi possono essere anche molto, molto decise.
Un aspetto invece molto positivo che ci ha raccontato è l’attenzione che gli automobilisti ed i taxisti marocchini hanno avuto nel concedergli la giusta distanza anche lungo le strade a lunga percorrenza.
Nella sua prima permanenza marocchina ha alloggiato in ostello ma è stato anche ospitato, in maniera spontanea, dalla famiglia di un ragazzo casualmente incontrato nella piccola cittadina di Jorf el Melha.
Il giovane, appena compreso che Pietro fosse alla ricerca di un posto letto, non si è fatto limitare dalla barriera linguistica ma lo ha condotto a casa, dove gli è stata offerta ospitalità e un’ottima zuppa come cena.
Non per incrementare stereotipi, ma sì…questa è l’ospitalità celebre del popolo marocchino!

Se da un lato, la bici è stata un mezzo per poter viaggiare in modo lento e assaggiare il nord Africa, guadagnandosi gli spettacolari paesaggi del Rif e la conquista della perla blu con solo la forza delle proprie gambe, non è solo questo.
In questo periodo di pandemia mondiale, i mezzi di trasporto ecologici possono veramente diventare uno strumento utile per il benessere della comunità e la tutela delle città.
Per questo, Pietro sostiene attivamente il Piano d’azione per la mobilità urbana post covid 19 lanciato da Bike Italia.
Se, finora, in Italia, la bicicletta è stata considerata soprattutto per attività ludiche o sportive, davanti ad una crisi globale che ci mette di fronte all’insostenibilità dello stile di vita occidentale, il mezzo a due ruote può davvero rivoluzionare la circolazione (e la vita) degli abitanti delle città.
Più sostenibile ed economica di una macchina, più adatta rispetto al distanziamento sociale dei mezzi pubblici, utile per farci fare attività fisica e migliorare così il nostro benessere psico-fisico, nella variante classica per le pianure ed elettrica per i dislivelli, può essere davvero uno dei cambiamenti da attuare?
Io condivido il pensiero di Pietro e di Bike Italia e auspico, mettendoci tutto il mio impegno, affinché questa situazione sia un’occasione evolutiva per tutto il Pianeta.
Come direbbero i nostri amici dell’altra sponda del Mediterraneo: Inshallah!
Grazie a Pietro Franzese per la chiacchierata su IG da cui derivano queste righe.
Potete conoscerlo meglio tramite:
–il suo canale YOUTUBE
–il suo sito
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