Cristina

Io e Cristina siamo nate nella stessa regione. Abbiamo nel cuore due territori in comune: la Calabria e Lampedusa. Eravamo a pochi km di distanza, a fare la stessa raccolta delle olive in progetti sociali, nello stesso periodo….senza saperlo!
Ora siamo ferme, di nuovo nella stessa provincia, e non possiamo vederci. Possiamo però parlare dei nostri viaggi tra Bologna e il Sud Italia.

Buona Lettura, Benvenuta Cristina!

 

Chi sei? con quali parole ti definiresti? O forse è meglio una immagine? Una musica?

Ciao, sono Cristina anni 45 (ma solo all’anagrafe).
Sono nata in provincia di Ferrara, spesso vivo in prestito nel bolognese anche se posso definirmi ormai itinerante da diversi anni.
Sono una sognatrice testarda senza sogni nel cassetto. Li tengo tutti ammassati fra la testa e il cuore. Questo mi rende a volte confusa e incostante, insicura e ansiosa. Ma la determinazione vince quasi sempre e ogni sogno/progetto realizzato ne chiama un altro a rapporto.

 

Quando sei partita quanto pensavi di stare via?

L’ultima partenza da “casa” risale al 13 settembre 2019. Sono partita da sola da Malalbergo, in provincia di Bologna, con la mia auto, diretta verso la Calabria. L’idea era rimanere a Riace indicativamente una decina di giorni. Non era la prima volta che trascorrevo un periodo nel borgo calabrese. Ogni tanto sentivo (e tuttora sento) l’esigenza di tornare in quei luoghi, in quella comunità.

01 B-Io con una immagine
Cristina e la Libertà


E poi? Che è successo? Che giro hai fatto?

Sono successi moltissimi eventi ma quello determinante è stata la proposta da parte dell’ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, di rimanere in paese per partecipare al progetto del Frantoio di Comunità che si stava avviando. Ho accettato e da ottobre a dicembre 2019 ho partecipato alla raccolta delle olive insieme ai migranti ancora presenti a Riace.

RIACE Raccolta olive
Cristina e io stavamo facendo la stessa cosa, nella stessa regione, a distanza di un’ora di auto, senza saperlo!

Terminata la raccolta e i lavori al frantoio, a gennaio sono ripartita e mi sono diretta verso Lampedusa scegliendo di arrivarci via terra/mare e avverando così un altro sogno che avevo da tempo. La tappa successiva è stata poi l’isola di Linosa dalla quale mi sono diretta nuovamente a ritroso verso la Calabria, precisamente a Reggio, dove avevo lasciato l’auto presso un’amica.

A quel punto ho attraversato nuovamente l’Italia verso Nord facendo una tappa ad Amatrice e poi ancora verso la natia Emilia.
Partita il 13 settembre 2019 e ritornata in provincia di Bologna il 4 febbraio 2020.


Quali sono le realtà che più ti hanno “toccata” mentre viaggiavi?

Durante la permanenza sull’isola di Lampedusa ho avuto l’occasione di partecipare ad un incontro organizzato dal Forum Lampedusa Solidale, una realtà che riunisce varie associazioni e organizzazioni di volontariato il cui obiettivo è la realizzazione di un modello alternativo di accoglienza e solidarietà. Fra le varie attività svolte dal Forum ci sono la distribuzione di beni di prima necessità ai migranti che arrivano sull’isola ma anche la diffusione di idee e competenze che possano dare risposte concrete alle necessità di chi vive e di chi transita da Lampedusa.

Sempre sull’isola ho visitato e apprezzato un luogo davvero speciale: la Biblioteca IBBY.
La IBBY è un’organizzazione no-profit il cui obiettivo primario consiste nella promozione della letteratura per l’infanzia nel mondo. Uno dei loro progetti di cooperazione internazionale è proprio la Biblioteca per bambini e ragazzi di Lampedusa realizzata qualche anno fa e nella quale ho avuto l’occasione di svolgere attività di volontariato con i bambini nei pochi giorni di permanenza sull’isola.

LAMPEDUSA Biblioteca IBBY


Siamo entrambe due incallite viaggiatrici solitarie.
Cosa ti piace del fatto di poter andare in giro in compagnia di te stessa?

Mi piace la libertà. Sopra ogni altra cosa. E viaggiare soli è libertà allo stato puro. Non è per tutti, perchè è normale che la maggior parte delle persone dia priorità al piacere della condivisione. Lo posso capire. E’ una questione di priorità e anche di carattere. Io metto la libertà al primo posto e non temo per niente la solitudine. Poi c’è un altro aspetto che ho notato soprattutto in occasione dei viaggi più impegnativi: l’aumento dell’autostima (“Credevo di non farcela e invece ci sono riuscita. Da sola. Ho avuto paura certo, ma l’ho affrontata. Allora poi non sono così incapace come pensavo”).  Ecco, qualcosa del genere.

So che sei stata a Lampedusa in inverno.
Dalla prima volta che ci ho messo piede, maturo il desiderio di farlo anche io, fuori dalla stagione del sole e dei turisti. Come ti sei trovata? Cosa facevi? Hai delle foto di quei giorni?

Lampedusa è stata un’esperienza particolarmente arricchente. Ho scelto la stagione invernale per visitare l’isola proprio per evitare la folla di turisti che la invade durante l’estate. D’altronde il mio obiettivo era principalmente l’ ”esplorazione” non soltanto del territorio, ma principalemente delle persone che laggiù agiscono in qualche modo per il prossimo. Chiunque esso sia. Un’esplorazione umana insomma, nel senso più nobile del termine. E quindi ho esplorato anche e soprattutto grazie all’amico Rino, che da 11 anni vive laggiù,  sempre disponibile a farmi da guida e a presentarmi persone e realtà interessanti che operano sull’isola.

LAMPEDUSA
Isola dei Conigli – Lampedusa

 

Abbiamo un altro pezzo di terra in comune: La Calabria! Dove sei stata? Cosa hai fatto? Quali progetti hai incontrato?

La Calabria è per me una scoperta recente. Ho girovagato in auto da una costa all’altra, dal mare alla montagna, visitando borghi e città. Ma ancora non conosco nulla, tanto è quello che deve mostrare al viaggiatore che passa questa terra bella e difficile.

In Calabria poi esiste un borgo per me magico, al quale mi sento profondamente legata.

Un borgo, quello di Riace, che per me ha il volto di uomini, donne, bambini e bambine. Amici e amiche, di diverse età e nazionalità. Il sogno di Domenico Lucano corrisponde in buona parte alla mia idea di società ideale e non è quindi strano mi sia da subito resa disponibile per cercare di contribuire nel mio piccolo ad aiutare quella comunità attraverso varie attività e progetti.

Per quasi un anno e mezzo, dal settembre 2018 al gennaio 2020, ho fatto la pendolare fra Bologna e Riace facendo sei viaggi andata e ritorno. Ogni permanenza con i suoi incontri, con le sue emozioni. con le sue attività con e per la comunità mi legava maggiormente al luogo.

dav
Riace – Calabria

Ho avuto poi l’opportunità di visitare a Gioiosa Ionica i terreni e le strutture della Cooperativa Sociale “Nelson Mandela” dell’amico Maurizio Zavaglia.
Una realtà importante che contribuisce al riscatto della Locride e dell’intera Calabria.

La Cooperativa si occupa infatti di turismo e di agricoltura sostenibile e offre un lavoro dignitoso a migranti e ad altri soggetti socialmente svantaggiati impegnandoli in un progetto di valorizzazione del territorio.


E adesso? Com’è tornare a “casa” dopo tutto questo andare? hai dei progetti per il futuro?

Da parecchi anni non ho una casa fissa.  Quando sono in Emilia, il mio quartier generale è la casa di mia sorella e di mio cognato che di fatto mi ospitano fra un viaggio e l’altro.
Credo sia una premessa importante per far capire meglio il mio stile di vita. La stabilità per me è un concetto strano.  Potrei forse osare e dire che per me la stabilità si esprime nel viaggiare.

Per quanto riguarda il futuro, ci penso anche io come tutti. Ma solo un po’. Sono molto concentrata a stare bene nel mio presente. Poi ovviamente ho i miei sogni che mi fanno compagnia e la loro realizzazione è il mio futuro. Uno di questi è la possibilità di trasferirmi a Riace, per provare a contribuire  al sogno di Domenico Lucano: la ripresa, nonostante tutto, dei progetti di accoglienza e integrazione bruscamente interrotti. Lui stesso mi ha chiesto di aiutarlo in questo e, non appena passerà il periodo di emergenza sanitaria globale che stiamo vivendo, spero di riuscire a mantenere la mia intenzione.

La domanda che io preferisco è: Perché?
Perché sei partita? Perchè proprio il sud Italia? Perché non sei tornata dopo quei primi 10 giorni e perché lo hai fatto dopo 5 mesi?

Per un viaggiatore partire è un’azione fondamentale. Cerco di partire il più possibile e lo faccio quasi sempre senza fare programmi, cercando di organizzare il minimo indispensabile. Così mi piace viaggiare. E’ una esplorazione sempre, che sia in un Paese oltreoceano o in un angolo della nostra bella Italia.

Fino a qualche anno fa ammetto di aver preferito mete estere a scapito soprattutto del nostro affascinante Sud. Così è nato il desiderio di rimediare a  questa mancanza. Nel mentre ho avuto l’occasione, nel 2018 e tramite un contatto calabrese, di andare a Riace a conoscere l’allora sindaco Domenico Lucano. Così ho fatto e, come ho già raccontato, da quel semplice incontro è nata una storia ed un legame importante con quel luogo e quella comunità.

L’ultimo viaggio a Riace si è trasformato da una breve permanenza ad un soggiorno di alcuni mesi proprio perchè, come scritto poco fa, i miei sono generalmente viaggi poco organizzati con programmi più che flessibili. Perciò quando mi si è presentata l’occasione giusta per poter rimanere per un periodo più lungo, l’ho colta al volo e ho stravolto felicemente quelli che erano i piani iniziali.

 

RIACE Marcia Restiamo Umani
Cristina, a Riace, insieme agli amici del borgo a sostegno di John Mpaliza, ideatore della Marcia “Restiamo Umani”

 

 

 

 

 

 

 

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