Ma non hai paura?
{di partire, di tornare, di non sapere cosa farai il prossimo mese, del bosco, della notte, di quell’uomo}
Certo che ne ho.
Sono nata con taglio cesareo con qualche giro di cordone ombelicale intorno al collo.
Sono nata piccola, con un ciuffo di capelli rossi in testa.
Nascere o morire.
Penso di aver imparato -quel 12 dicembre- che cambiare significa rischiare la morte.
E allora che si fa?
Si evita.
Oppure?
Le donne, al momento del parto, sono così spaventate che lasciano perdere, tornano a casa alla vita di sempre?
I bambini, quando devono staccare la mano dal muretto, che fanno? Rinunciano e restano seduti? Rinunciano alla gioia immensa di imparare a muoversi sui propri piedi?
Alla libertà?
Il sole, quando è tempo di tramontarsi, teme lui stesso il cambio di punto di vista e resta appeso in mezzo al cielo?
Non credo.
É così che accade, che Pin prende la grande mano di pane di Cugino e camminano insieme.
Un respiro.
Un colpo di raziocinio.
Una preghiera.
Un respiro ancora.
Così io cresco,
Quando la paura ed il coraggio si mettono in strada, insieme.
Ma tu di cosa hai paura, invece?
2019
Che anno, il duemilaediciannove
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