L’odore della mia pelle quando prende il sole, i capelli che son stati lavati solo con acqua di fiume per almeno due giorni, vedere i peli sulle gambe ormai lunghi e pensare che va poi bene anche così
Farmi bastare una maglietta, sciacquare le mutande nella fontana e farle asciugare attaccate allo specchietto della macchina quando guido con il finestrino abbassato ascoltando il vento. Dove ci porta il vento.
Mi piace fare ordine nel baule, in modo che sia la mia piccola casa con le ruote.
{questa non è credibile, sister}
Mi piace la luce del sole che filtra tra le verdi foglie dei faggi e disegnare sulla tovaglietta di carta riciclata al Rifugio Segavecchia.
Tornare nei luoghi dove sono stata bene, per starci bene ancora e poi tornarci e stare bene in un auto alimentarsi di felicità. Bene.
Mi piace sapere di essere a casa in diversi posti nel mondo e che la tajine m’emoziona tanto quanto un piatto di tagliatelle ai funghi.
I confini, che stronzata.
Mi piace il sapore dell’acqua di montagna e far la cacca nei boschi. Ritornare da dove veniamo, tutte e tutti, con la paura del buio, chiedere permesso e sentirmi parte di quel tutto. Daini. Caprioli. Civette. Farfalle. Lucciole. E Barbara.
Tornando a casa e andando sempre un po’ più a fondo nelle cose, per essere sempre un po’ più libera.
Un po’ sporca ma molto, molto felice
Lasciatemi al Corno alle Scale e buttate le chiavi,
Ma quali chiavi?
2019
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