C’è una città che, negli anni, è diventata casa.
Cambiando io, è cambiata la percezione che ho di lei: prima per me era eccessiva, troppo grande,
sporca e confusionaria, ora, dopo il mio inverno marocchino, mi sembra il connubio perfetto tra “mediterraneo e occidente”.
Abbiamo fatto pace, tollerando i reciproci difetti come fanno le vecchie amiche.
E’ una città che mi concede tutto: di viaggiare da sola e di essere in famiglia alla sera, di immergermi nella storia e poi nelle serate in discoteca, le lunghe dormite, i pranzi leggeri e le cene pesanti, di perdermi con il naso all’insù o visitarla con persone care che l’hanno scelta
come dimora e ne conoscono i segreti: l’erboristeria più antica, la profumeria artigianale, la gelateria buona.
E’ una città spudoratamente bella, esagerata, infinita.. e io sono convinta che la bellezza curi.
Quando ho voglia di riempirmi il cuore e lo sguardo vado a Roma.
E dove vado, quando vado a Roma?
–Trastevere, nonostante sia in contraddizione con il titolo che io stessa ho scritto.
Perché:
amo i vicoletti che mi sanno di campagna, le porte da fotografare e il ciottolato caldo per terra in estate,
amo sedermi a scrivere in Piazza Santa Maria mentre un artista di strada canta,
amo farmi sorprendere dai gatti panciuti ma cattivi,
amo ritrovarla sempre uguale e sentirmi sola tra i turisti
–Ostia deserta
Perché ho con la spiaggia un rapporto speciale. L’ultima volta, avvolta nel mio cappotto rosso, ci ho passato una giornata di vento e lacrime e ho trovato
le panchine di Maresole, “quattro semplici assi incrociate”, che accolgono i visitatori del mare in inverno.
Un incrocio di arte povera, semplicità e senso di comunità, che si percepisce fin da subito.
In estate è “solo” mare, bisogna aspettare l’autunno per conoscerne l’anima.
–Garbatalla, perché Roma è (anche) un villaggio.
Oltre il Colosseo, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna… c’è un quartiere in cui i romani vivono e che dipingono, curano, abitano.
Un incrocio di saliscendi che mi ricorda un borgo umbro: un posto che mi ha fatto venire voglia di andarci a vivere. Poi, per pranzo c’è un’osteria/centro culturale con un giardino frequentato da persone felici, un programma teatrale e tanto altro… in una parola “La Casetta Rossa”(e si mangia pure bene!)
–Porta Portese, nonostante la fama
…Ma gli affari che si fanno lì, non si fanno da nessuna altra parte.
Dal vecchio cartolaio potrete ritrovare le penne degli anni ’80, dal merciaio ci saranno migliaia di bottoni colorati e di ogni forma, ma la mia parte
preferita resta l’abbigliamento usato, dove con una decina di euro potrete portarvi a casa (contrattando, just a bit, of course!), fino a 5 capi..o forse di più!
Provare per credere!
–Libreria del Viaggiatore, in via del Pellegrino, a due passi da Campo dei Fiori e penso sia superfluo aggiungere altro! CurioS(i)ATECI!
–Tivoli, un’ora di treno e….
Sarete nella storia (Villa d’Este) e nella natura (cascate di Villa Gregoriana).. ma anche in un borgo dolcissimo, con tanto di gatto rosso curioso, fiori alle pareti
e gradini su gradini. Per essere sincera, ho pensato di venire a vivere anche qui!
Per quanto riguarda Villa Gregoriana, considerate almeno un paio d’ore, [il doppio se siete lente come me e amate crogiolarvi al sole o fermarvi a scrivere ispirate
da un improvvisato arcobaleno], un paio di scarpe da ginnastica e la possibilità di fare un bel picnic. Se vi interessa, organizzano anche escursioni organizzate!
Questi sono i miei luoghi del cuore di Roma, tra uno e l’altro non mi perdo:
*un piatto di pasta fatta in casa col sugo nella trattoria che mi ispira e trovo per caso
*un gelato alla liquirizia a Trastevere
*un pezzo di pizza romana
*una cartolina da spedire alla nonna
*una passeggiata sul lungotevere
*un pomeriggio al parco, quale? (quasi) A Caso! Ce ne sono davvero tanti bellissimi!
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